Dopo settimane di attesa, Prusa Research ha ufficializzato il lancio dell’MMU3 compatibile con la stampante CORE One, portando finalmente la stampa 3D multicolore fino a 5 materiali anche sulla nuova ammiraglia CoreXY dell’azienda ceca.
L’MMU3, già apprezzato dagli utenti della MK4/S, arriva ora in tre diverse varianti pensate per rispondere a esigenze differenti: dalla massima efficienza economica fino alla piena integrazione con la camera chiusa della CORE One.
Tre versioni, tre modi di stampare a colori
- MMU3 Lite Conversion Kit: pensato per chi possiede già un MMU3 montato su una MK4/S, consente il trasferimento sulla CORE One rimuovendo il pannello superiore. Soluzione snella e conveniente, ma con la perdita dell’enclosure completa.
- MMU3 Enclosed Version: la versione “ufficiale” pensata per mantenere le qualità termiche della camera chiusa. Disponibile come kit di conversione, kit completo da assemblare o unità preassemblata (in arrivo a breve). È già ordinabile dal sito ufficiale.
- MMU3 Community Version: sviluppata internamente ma rilasciata come progetto open su Printables.com, questa variante sperimentale posiziona le bobine sul top della stampante, senza buffer. È meno affidabile, ma rappresenta un’opzione affascinante per i maker più avventurosi. Richiede un cavo speciale, disponibile a partire da fine giugno.
Prestazioni senza sprechi
L’MMU3 è apprezzato per la sua efficienza nei cambi di materiale, con purging minimo tramite una “wipe tower” compatta e un sistema ottimizzato per evitare accumuli di plastica inutilizzata. La nuova versione per CORE One mantiene queste caratteristiche, aggiungendo una testina da 0.4 mm in ottone per migliorare ulteriormente la precisione.
Grazie agli strumenti avanzati di PrusaSlicer e alla nuova interfaccia EasyPrint, anche i modelli monocolore possono essere facilmente “pennellati” con colori virtuali. Le funzionalità di interblocco dei materiali garantiscono solidità strutturale, evitando separazioni tra i vari filamenti.
Un nuovo sistema in arrivo
Infine, Josef Průša ha rivelato che il team sta già lavorando a un nuovo sistema multi-materiale di prossima generazione, completamente ridisegnato rispetto all’attuale MMU3. Non sarà retrocompatibile, ma promette un’evoluzione radicale del concetto.
Per ora, però, l’MMU3 si conferma una soluzione solida, versatile e già collaudata dalla community, con testimonianze online di stampe complesse da oltre 700 cambi di filamento senza errori o sessioni di 150+ ore senza interventi manuali.