Alla 19ª edizione della Biennale di Architettura di Venezia, aperta fino al 23 novembre 2025, la stampa 3D con materiali naturali si impone come uno dei temi più affascinanti. Con oltre 750 partecipanti da tutto il mondo, l’esposizione esplora l’intersezione tra tecnologia, sostenibilità e arte. Tra le numerose installazioni, spiccano tre progetti all’avanguardia che usano la manifattura additiva e materiali organici per ridefinire i confini dell’architettura contemporanea.
WASP & Columbia University: Earthen Rituals
L’installazione Earthen Rituals, frutto della collaborazione tra WASP (World’s Advanced Saving Project) e il Natural Materials Lab della Columbia University, fonde design guidato dall’intelligenza artificiale e tecniche costruttive tradizionali. Stampata con una miscela di terra e fibre naturali, ottenuta da scarti agricoli e di costruzione, l’opera propone una riflessione critica su colonialismo, crisi climatica e pratiche estrattive.
Realizzata utilizzando le stampanti WASP 40100 LDM e 3MT LDM presso la sede dell’azienda a Massa Lombarda, l’installazione si compone di centinaia di piastrelle stampate in 3D, con texture digitalizzate da superfici terrose reali. Il risultato è un ambiente multisensoriale esposto nell’area Arsenale, tra profumi di terra, luci e materiali riciclabili.
WASP & MIT: To Grow a Building
Con To Grow a Building, WASP e MIT School of Architecture, guidati dall’architetta Nof Nathansohn, portano l’idea di “architettura vivente” a un nuovo livello. Stampata con terra locale e semi vegetali, l’opera si propone di crescere nel tempo, integrando la natura nel processo costruttivo.
Utilizzando la stampante Crane WASP Scara, capace di stampare vicino a strutture e organismi esistenti, il team ha creato una struttura di 5 metri di diametro, con 8 chilometri di traiettoria di stampa e 14 specie vegetali selezionate per simbiosi ed ecologia locale. Le radici, crescendo, rinforzano la struttura dall’interno, trasformando l’edificio in un ecosistema autosufficiente.
Canada Pavilion & Living Room Collective: Picoplanktonics
Nel Padiglione del Canada, l’interdisciplinare Living Room Collective, guidato dall’architetta Andrea Shin Ling, presenta Picoplanktonics: una struttura architettonica vivente realizzata con cianobatteri e stampa 3D. Frutto di 4 anni di ricerca, l’opera sfrutta Synechococcus PCC 7002, un batterio marino capace di bio-mineralizzazione, per assorbire CO₂ dall’atmosfera.
Sviluppato con il supporto dell’ETH Zürich, il progetto ha portato alla creazione di oltre 100 strutture viventi, stampate in scala architettonica e incubate prima dell’installazione a Venezia. Le strutture, alte fino a 3,5 metri, vengono mantenute in vita in un ambiente calibrato di luce, calore e umidità, dimostrando come l’architettura possa evolversi in armonia con i cicli naturali.
Le opere presentate alla Biennale dimostrano come la stampa 3D e i materiali naturali possano contribuire a ripensare l’architettura: non più oggetti statici, ma strutture viventi, capaci di dialogare con l’ambiente, regenerative e temporanee. Un messaggio potente in un’epoca che chiede nuovi modelli per abitare il pianeta.