L’esercito statunitense accelera sull’innovazione tecnologica con una nuova soluzione di produzione additiva portatile e funzionale. Ingersoll Machine Tools, azienda con sede a Rockford, Illinois, ha sviluppato un sistema unificato “factory-in-a-box” che combina stampa 3D e fresatura CNC, progettato per essere facilmente distribuito sul campo.

Il sistema di produzione mobile è destinato a rivoluzionare le operazioni militari offrendo capacità di fabbricazione avanzate direttamente nei teatri operativi, riducendo tempi e logistica.

Ingersoll Machine Tools e la sfida della fabbrica “portatile

Negli ultimi anni, il Dipartimento della Difesa statunitense ha puntato sempre più sul manufacturing additivo per rispondere rapidamente alle esigenze sul campo. Ingersoll Machine Tools, nota per aver collaborato al noto impianto di additive friction stir deposition di Rock Island Arsenal, ha ora realizzato un container attrezzato con una stampante 3D e una macchina CNC di ridotte dimensioni, ma con tutte le funzionalità tipiche di un sistema industriale completo.

Jason Melcher, vicepresidente di Ingersoll, ha spiegato che si tratta di una versione compatta delle loro grandi macchine come la MasterPrint 3X, un sistema ibrido per la stampa di materiali compositi su larga scala. L’obiettivo del progetto è creare parti termoplastiche di dimensioni significative con un sistema facilmente trasportabile e installabile.

“Abbiamo preso una stampante 3D di grandi dimensioni e una fresatrice CNC, riducendole intelligentemente fino a ottenere macchinari totalmente funzionanti, completi di gestione materiali, strumenti, sonde e capacità CNC”, ha dichiarato Melcher in un’intervista a un’emittente locale.

Vantaggi strategici e applicazioni militari

L’ingegnere applicativo Nerek Gasparyan ha sottolineato l’importanza di questa innovazione per la logistica militare: “Più si riesce a ridurre la catena di approvvigionamento e a fornire soluzioni direttamente sul campo, più velocemente si possono affrontare le sfide imposte dalle dinamiche di guerra”.

La consegna di questo sistema “factory-in-a-box” all’Army Corps of Engineers indica che il dispositivo potrebbe essere impiegato anche in interventi di costruzione o riparazioni rapide, specialmente in ambienti isolati o difficili da raggiungere. In questo contesto, il collegamento con il progetto Construction for Autonomous Manufacturing in Scale (CACMS) presso l’Università dell’Illinois, finanziato dall’Army Corps of Engineers, suggerisce un interesse concreto verso la produzione additiva su larga scala applicata all’edilizia.

La localizzazione operativa in Illinois completa il quadro di sviluppo e implementazione, sottolineando l’impegno a favore di soluzioni “Made in USA” per rafforzare la produzione nazionale e la capacità di risposta militare.

Un passo avanti verso la produzione militare decentralizzata

L’ascesa di piattaforme come la stampante AMOS di Chicago Additive, sempre prodotta negli Stati Uniti e pensata per applicazioni di droni, dimostra come il Dipartimento della Difesa stia esplorando in modo consistente macchine additive distribuite e modulari per diverse esigenze sul campo.

In questo scenario, la soluzione di Ingersoll si distingue per la sua multifunzionalità e per la capacità di operare sia come stampante 3D sia come macchina CNC, offrendo un’interessante opportunità per produrre componenti composite termoplastici di grandi dimensioni, riducendo la necessità di grandi strutture di produzione fisse.

Con questa innovazione, l’esercito americano punta a rafforzare le proprie operazioni, aumentando l’autosufficienza produttiva direttamente sul fronte e aprendo nuove prospettive nell’impiego di tecnologie additive militari.

In copertina: immagine di Ingersoll Machine Tools