Un piccolo mostro dal sorriso enigmatico e le orecchie da coniglio ha conquistato il cuore degli appassionati di moda e social network: è Labubu, la creazione dell’artista Kasing Lung, che da semplice personaggio illustrato è diventato un fenomeno globale. In questo articolo approfondiremo le origini, il successo virale e le implicazioni culturali di questa tendenza che sta spopolando in tutto il mondo.
Un successo virale alimentato dai social
Labubu ha raggiunto la notorietà globale grazie a una combinazione perfetta tra estetica accattivante e strategie di marketing innovative, supportate da una presenza costante sui social media, soprattutto dai maker 3D. Il personaggio, nato nel 2015 come parte della serie illustrata The Monsters, ha trovato nuova vita grazie alla collaborazione con Pop Mart, la celebre azienda cinese specializzata in blind box, ovvero confezioni a sorpresa contenenti gadget da collezione. Questa formula ha creato un alone di mistero ed esclusività attorno a Labubu, spingendo milioni di utenti a cercare di completare la loro collezione.
Nel 2024, l’esplosione di popolarità di Labubu è stata accelerata da eventi di grande visibilità: uno tra tutti la foto della cantante Lisa, membro delle Blackpink, immortalata con un portachiavi Labubu appeso alla sua borsa. Questo gesto ha avuto un enorme impatto sui social, innescando una vera e propria corsa al gadget. Instagram, TikTok e X (ex Twitter) sono diventati terreno fertile per video, foto e challenge che hanno superato il milione e mezzo di contenuti dedicati. Anche altre celebrità internazionali come Rihanna, Kim Kardashian e Dua Lipa hanno contribuito a diffondere il trend, trasformando Labubu in un vero e proprio status symbol per giovani e influencer.
La viralità del fenomeno si deve anche alla capacità di Labubu di adattarsi a molteplici contesti: dalle borse alle auto, dai capi di abbigliamento agli accessori tecnologici, il piccolo mostro ha saputo conquistare un pubblico variegato, creando una comunità di fan appassionati e di collezionisti incalliti.
Un fenomeno tra nostalgia e esclusività
Labubu rappresenta più di un semplice giocattolo o accessorio: è un fenomeno culturale che riflette una tendenza estetica nota come “ugly-cute”. Questo stile combina elementi volutamente imperfetti, strani o addirittura inquietanti con caratteristiche che suscitano simpatia e tenerezza. L’originalità di Labubu risiede proprio in questo contrasto: il suo sorriso diabolico e le orecchie da coniglio, insieme a un design morbido e accattivante, lo rendono un oggetto unico nel panorama fashion.
La sua ispirazione estetica, che alcuni esperti collegano a riferimenti mitologici nordici e a simbolismi folkloristici, aggiunge un valore simbolico che va oltre la semplice apparenza. La scelta di Pop Mart di vendere Labubu tramite blind box ha inoltre alimentato un desiderio di esclusività e di collezionismo, trasformando l’atto di acquistare il piccolo mostro in una sorta di rituale quasi ossessivo.
Il fenomeno ricorda, in parte, altre mode di oggetti cult degli anni ’90 e 2000, ma si distingue per l’uso massiccio delle piattaforme digitali che hanno permesso a Labubu di diventare globale in tempi record. La nostalgia, quindi, si mescola a un senso di modernità e innovazione, offrendo alle nuove generazioni un prodotto che è al contempo familiare e sorprendente.
Alcune edizioni limitate hanno raggiunto quotazioni elevatissime nel mercato secondario, con versioni giganti battute all’asta a cifre da capogiro. Questa dinamica sottolinea come Labubu sia diventato non solo un accessorio di moda, ma anche un investimento e un simbolo di appartenenza a un’élite di collezionisti.
Tra moda e critica sociale
Dietro l’entusiasmo per Labubu, tuttavia, si celano anche alcune criticità e discussioni importanti. Il fenomeno del collezionismo compulsivo, alimentato dalla vendita in blind box, ha infatti attirato l’attenzione di sociologi e psicologi, che mettono in guardia sul rischio di un meccanismo simile a quello del gioco d’azzardo, soprattutto tra i giovani più impressionabili.
In Cina, la diffusione massiccia di questi gadget ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità psicologica e sociale di tali mode. Alcuni critici hanno denunciato come l’acquisto compulsivo possa diventare una forma di dipendenza, con impatti economici e personali significativi per gli adolescenti e le loro famiglie. Inoltre, la presenza sul mercato di versioni contraffatte, conosciute come “Lafufu”, ha complicato ulteriormente il quadro, creando problemi legati alla qualità e all’autenticità del prodotto, ma anche all’immagine del brand e dei collezionisti.
Dal punto di vista culturale, Labubu riflette anche un passaggio significativo nel modo in cui la moda e l’arte si intrecciano con i nuovi media. La facilità con cui un prodotto può diventare virale e la capacità dei brand di sfruttare la psicologia del consumatore moderno sollevano interrogativi su etica e responsabilità nel marketing contemporaneo.
Nonostante queste critiche, il fenomeno continua a crescere, dimostrando la forza di una tendenza che non si limita al semplice gadget, ma che incarna un vero e proprio movimento estetico e culturale globale.
Fonte: tuoitre.vn