Una foto sfocata, apparsa improvvisamente sui social, ha riacceso l’interesse della community della stampa 3D: si tratterebbe del prossimo modello firmato Bambu Lab. A pubblicarla è stato un utente sulla piattaforma X, che afferma di averla ricevuta tramite WeChat. L’immagine mostra una stampante dotata di singolo estrusore e un volume di stampa dichiarato di 340 mm, valore che suggerisce un incremento rispetto all’H2D, attuale top di gamma dell’azienda.

Un teaser non ufficiale, ma ricco di indizi

Non è la prima volta che Bambu Lab adotta un approccio discreto e fuori dagli schemi per il lancio dei propri prodotti. Era già accaduto nel 2022 con la P1P, proposta come alternativa economica all’X1 Carbon. E lo stesso schema sembra ripetersi: nessun annuncio ufficiale, ma un’immagine rubata che scatena le ipotesi.

All’occhio attento degli appassionati non sono sfuggiti dettagli chiave. L’estrusore giallo, identico a quello della serie A1, farebbe pensare a una meccanica semplificata. Inoltre, si nota una fotocamera simile a quella dell’H2D, utilizzata per la calibrazione automatica, e una struttura che richiama chiaramente lo stile Bambu Lab, con la classica ventola a tendina laterale e il gantry in acciaio.

Il numero “340” riportato sul bordo della piattaforma suggerisce un’altezza di stampa superiore rispetto ai 325 mm dell’H2D. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che potrebbe rendere il dispositivo particolarmente interessante per chi necessita di maggior volume verticale.

Una H2D “lite”? Il mercato spera

L’assenza di elementi tipici della versione professionale, come la colorazione verde della finestra, legata alla compatibilità laser, fa pensare a un modello privo di tali funzionalità, quindi potenzialmente più accessibile. Una sorta di “H2D lite”, che si collocherebbe tra la A1 Mini, perfetta per i principianti, e la stessa H2D, pensata per utenti avanzati.

Una scelta coerente con la strategia già sperimentata con la gamma X1/P1: hardware condiviso, ma funzioni differenziate per offrire prodotti mirati a fasce di prezzo diverse. Il risultato? Qualità di stampa mantenuta, ma a costi più contenuti.

Tra conferme e incognite

Rimangono tuttavia alcuni dubbi. La forma ovale della finestra sull’estrusore potrebbe nascondere predisposizioni a futuri upgrade, come moduli per taglio o plottaggio. E non è chiaro se il sistema di espulsione dei materiali di scarto sia incluso, un dettaglio fondamentale per le stampanti a singolo colore.

Anche il nome commerciale resta un mistero: H1D? P1D? Nessuna certezza, ma l’interesse cresce. Se il prezzo sarà competitivo e la qualità in linea con gli standard Bambu Lab, questo nuovo modello potrebbe colmare il gap di mercato tra le attuali proposte, diventando una scelta obbligata per chi cerca un equilibrio tra prestazioni e accessibilità.

In attesa di un annuncio ufficiale, la community resta con il fiato sospeso. Una cosa è certa: Bambu Lab continua a sorprendere, anche quando non parla.