Una svolta cruciale si profila all’orizzonte per i creatori di modelli 3D: Creative Commons ha presentato CC Signals, un nuovo framework pensato per regolare l’uso dei contenuti digitali da parte dell’intelligenza artificiale.

L’obiettivo? Esplicitare il consenso per l’addestramento AI, tema sempre più sensibile nell’ecosistema digitale.

Le licenze Creative Commons, già ampiamente utilizzate per proteggere e condividere contenuti come testi, immagini e video, potrebbero ora estendersi a un ambito finora trascurato: i modelli tridimensionali. Con il boom dell’AI generativa, questi file stanno diventando una preziosa fonte di dati per l’addestramento dei modelli intelligenti.

Oggi, la maggior parte dei siti che ospitano oggetti 3D-come Thingiverse, Sketchfab o MakerWorld offrono accesso libero, spesso senza specificare se i dati possano essere utilizzati da sistemi automatici per fini di apprendimento.

Ecco dove entra in gioco CC Signals. Come spiegano da Creative Commons:

“CC Signals è un framework pensato per aiutare i creatori a esprimere come desiderano che le loro opere siano usate nell’addestramento AI, promuovendo reciprocità, riconoscimento e sostenibilità.”

I repository online potrebbero presto integrare CC Signals come opzione per chi carica modelli. Una scelta che potrebbe trasformare il modo in cui i creativi controllano la destinazione finale delle loro opere.

La proposta è ancora aperta al dibattito, ma una cosa è certa: il futuro delle licenze creative passa anche dal rispetto dell’intelligenza artificiale e dei diritti di chi crea.